Il difficile è riabitursi alla propria realtà

bianca.jpgNel giro di poche ore ci siamo trovati in mezzo a campagne incolte, bruciate dal sole, stradine sterrate e carretti trainati da cavalli.
Sembrava come essere tornati indietro nel tempo; invece no: eravamo solamente a Panciu.
Fin dal primo momento ci siamo sentiti a casa, sarà perché è un piccolo paese o per le meravigliose persone che ci hanno accolto.
La felicità nel vedere i bambini sorridere semplicemente, quella semplicità che ci ha insegnato tanto e ha colorato le nostre giornate.

Così i giorni sono passati veloci e, dopo un lungo viaggio in treno, che è stato un’avventura, siamo arrivati a Bucarest.
Tra grandi palazzi e fontane, che nascondono la grigia povertà della città, abbiamo incontrato dei semplici nasi rossi che provano a colorare e a far sorridere tutto ciò che normalmente non ha colore.
E solo quando siamo arrivati alla fine ci siamo veramente resi conto che il difficile non è neanche andare, fare, ma è tornare; riabituarsi alla propria realtà con idee ed immagini diverse.
Le persone poco capiscono di quello che raccontiamo loro, perché non hanno vissuto quello che abbiamo visto, provato, le nostre emozioni, sensazioni, impressioni che sono ancora chiuse dentro di noi.
Adesso rimaniamo perplessi ascoltando quello che certa gente dice, come prendono in giro le persone meno fortunate e, guardandoci indietro, pensiamo che anche noi abbiamo commesso quegli errori, ma grazie a questa esperienza che ci ha dato tanto, che ci ha fatti crescere, un po’ siamo cambiati.
Adesso nelle nostre teste ci sono solo loro: i bimbi, i loro sorrisi, i loro abbracci, i giochi fatti insieme, le emozioni provate e tanta voglia di tornare là e lasciarci arricchire dalla semplicità di quel posto.
Non è facile scrivere un articolo su quello che abbiamo visto e provato, perché sono cose che si sentono dentro, tutte confuse, sparpagliate, che girano alla rinfusa nelle nostre teste…e…non è facile prenderle al volo, guardarle e scrivere su un foglio quello che esprimono!

Bianca, Cecilia e Francesco, partecipanti allo scambio di Azione 1-2008

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